Una famiglia molto allargata alle prese con un matrimonio da preparare. Don e Ellie Griffin sono separati da molti anni e hanno due figli naturali e uno adottivo, Alejandro. Quest'ultimo innamoratissimo della sua Missy ha deciso di sposarla. Tutto si complica quando arriva la madre biologica di Alejandro, donna profondamente cattolica e intransigente. Come fare a spiegarle che i genitori sono separati – quindi peccatori- che il padre convive con un'altra e che sua madre è un'ebrea-buddista, appassionata di chirurgia estetica? Bisognerà fingere. Don e Ellie Griffin saranno costretti a recitare in occasione delle nozze la parte di una coppia felice e “normale”... Il remake americano della commedia franco-svizzera Mon frère se marie di Justin Zackham, anche sceneggiatore e produttore, (già sceneggiatore del film “Non è mai troppo tardi" e qui alla sua seconda prova dietro la macchina da presa dopo il mediocre “Going Greek “ del 2001) è una commedia corale, un “wedding movie” che vede tornare insieme su un set Robert De Niro, Diane Keaton (che non vedevamo insieme in un film dai tempi de “Il padrino II” e “La stanza di Marvin”), e Susan Sarandon mentre Robin Williams torna a vestire i panni di un prete come accadeva in Licenza di Matrimonio. Nonostante il ricco e stellare parterre di attori, (che oltre ai citati include anche Amanda Seyfried, Topher Grace, Ben Barnes tra gli altri), tutti con all'attivo brillanti esperienze nella comedy, il film non è stato premiato Oltreoceano né dalla critica (con una nomination ai Razzie come peggior attrice non protagonista a Katherine Heigl) né dal pubblico (ha ottenuto un insoddisfacente incasso negli Usa: $ 21.763.000 in totale).